Dogana unica europea? CESE conferma Bellante

Osservazioni successive in relazione all’articolo

L’Unione europea ha davvero bisogno di una dogana unica alle sue frontiere?
di Piero Bellante


L’intervento originale dell’avv. Piero Bellante nel marzo 2016: https://www.avvocatitributaristiveneto.it/dogana-unica-europea-intervento-avv-piero-bellante/

L’intervento integrale dell’avv. Piero Bellante: Piero Bellante nota a Corriere della sera 22 marzo 2016

Parere CESE 21-21 set 2016: Parere CESE 21-21 set 2016


 

Il Corriere della Sera del 22 marzo 2016 aveva pubblicato a pag. 29 un intervento di Marco de Andreis e Mauro Marè dal titolo “L’Europa ha bisogno di una dogana unica alle sue frontiere”. L’intervento prendeva spunto da un riflessione svolta qualche giorno prima da Francesco Giavazzi sullo stesso giornale, sulla necessità indifferibile di rifinanziare con risorse adeguate l’agenzia europea Frontex nella prospettiva della creazione di una forza unitaria di sicurezza europea. La suggestione era forte: perché non ricorrere allo stesso principio sotto il profilo doganale? Unione doganale = dogana unica.

L’avv. Piero Bellante, avvocato tributarista in Verona, consigliere della  Camera, che si occupa esclusivamente – e da sempre – di diritto doganale, per la aveva commentato l’articolo del Corriere della Sera e la proposta di una dogana unica europea (sopra i due link, all’articolo pubblicato su questo sito e all’articolo nella versione integrale).

L’articolo dell’avv. Bellante così concludeva:
Comunque tutto è possibile e tutto è migliorabile. Ma in un sistema ideale come quello ipotizzato dai due Autori sopra ricordati, ad un’agenzia unica alle dirette dipendenze della Commissione dovrebbe allora fare da contrappeso la possibilità per i contribuenti di accedere direttamente alla Corte di Giustizia, per la tutela giurisdizionale nei confronti degli atti di questo moderno Leviatano doganale. Solo in questo modo si potrebbe ottenere uniformità di giudizio e di applicazione delle norme e, soprattutto, a parità di tempi, costi e condizioni.

 

Solo successivamente, l’esigenza di una tutela giurisdizionale europea sarà affermata anche dal Parere del CESE.


Ebbene, l’intuizione provocatoria che l’avv. Piero Bellante aveva avuto nel marzo 2016 non era poi così azzardata.
Infatti si può leggere nel successivo Parere del Comitato economico e sociale europeo (CESE) sulla «Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul quadro giuridico dell’Unione relativo alle infrazioni e alle sanzioni doganali»
[COM(2013) 884 final — 2013/0432 (COD)]
(2016/C 487/08)
4.4.Secondo il Comitato, l’uniformità di applicazione della normativa europea deve comprendere anche la fase del per gli operatori economici, sia dal punto di vista del mercato interno che internazionale, così come l’approccio ex ante di prevenzione, basato su soluzioni telematiche TIC, univoche rafforzate, per evitare moli di lavoro burocratico di identificazione

Il parere del Comitato così conclude:

4.11.Il Comitato raccomanda che nella relazione che la Commissione dovrebbe presentare con cadenza biennale al PE, al Consiglio e al CESE, non venga inserita solo una valutazione del livello di convergenza attuativa degli Stati membri, ma anche e soprattutto una visione sinottica degli indicatori chiave di prestazione delle sanzioni doganali, della diffusione delle migliori pratiche, dell’efficacia dei relativi servizi, dell’efficacia del quadro normativo comunitario adottato, per valutare le prossime tappe del percorso verso la creazione di una vera Agenzia europea delle dogane, di un tribunale europeo delle dogane e la di un corpo comune efficace ed efficiente.